Geologia, geochimica e tracciabilità dei prodotti vitivinicoli

Continua l’attività di ricerca e sperimentazione nel Dipartimento di Scienze della Terra per la tracciabilità e tutela dei prodotti vitivinicoli attraverso la conoscenza del contesto geologico e le applicazioni della geochimica degli elementi in traccia e metodi isotopici. E’ pubblicato “on line” sulla rivista European Food Research and Technology l’articolo “Highly radiogenic Sr-isotopic signature and trace element content of grape musts from northern Piedmont vineyards (Italy)” della dr.ssa Lisa Ghezzi e coautori, che unisce la collaborazione tra sedi universitarie ed Enti di ricerca con aziende della produzione di vini nebbiolo di pregio nel Nord Piemonte. In particolare 12 aziende vinicole, coordinate dalla Enoteca Regionale di Gattinara, e il Geoparco Unesco della Valsesia-Valgrande Supervulcano hanno partecipato ad uno studio per la tracciabilità dei loro prodotti attraverso l’analisi di mosti selezionati. 

 La tematica del riconoscimento delle zone di produzione dei prodotti alimentari, e dei vini in particolare, sta assumendo un crescente interesse tra i consumatori e tra i produttori, per la tutela e valorizzazione del “made in Italy”. In questo contesto, le competenze nel campo della geochimica e della geologia hanno ruolo di rilievo. Nel caso specifico, lo studio ha evidenziato che le caratteristiche geochimiche ed isotopiche che caratterizzano i prodotti della attività eruttiva del Supervulcano fossile del Sesia (eruzione avvenuta tra 290 e 280 milioni di anni fa) sono ereditate nei mosti dei diversi vigneti che caratterizzano l’area, zona storica di produzione del nebbiolo. Il lavoro dimostra l’importanza della conoscenza dell’ambiente per una crescente consapevolezza sulla qualità dei vini, e si colloca nel contesto degli studi in corso in ambito nazionale ed internazionale sullo stesso tema.