I minerali dei Monti Livornesi in esposizione al DST

Nell’ambito delle esposizioni temporanee organizzate dal Dipartimento di Scienze della Terra, è stata allestita una vetrina con tema “I minerali dei Monti Livornesi”. I campioni, gentilmente concessi dai soci del Gruppo Geo Mineralogico Livornese APS, sono rappresentativi della variegata mineralogia del complesso di rilievi posti alle spalle della città di Livorno. Nell’ambito di questa iniziativa, sono previsti due seminari introduttivi che si svolgeranno giovedì 3 aprile 2025, presso l’Aula C del Dipartimento di Scienze della Terra:

Nell’ambito di questa iniziativa, sono previsti due seminari introduttivi che si svolgeranno giovedì 3 aprile 2025, presso l’Aula C del Dipartimento di Scienze della Terra:


- ore 14:00 - Prof. Michele Marroni: “Le ofioliti dei Monti Livornesi: un viaggio attraverso una dorsale medio-oceanica del Giurassico”. Il seminario, di carattere divulgativo, è rivolto agli studenti e agli appassionati, e mira a descrivere le rocce ofiolitiche dei Monti Livornesi, illustrandone il loro significato, in una ideale “passeggiata” su un fondo oceanico di 150 milioni di anni fa.


- ore 15:00 - Prof. Cristian Biagioni: “Tesori nascosti dei Monti Livornesi. Mineralogia di un “pezzo di Appennino” alle spalle della città di Livorno”. Questo secondo seminario sintetizza le più importanti conoscenze sulla mineralogia dei Monti Livornesi, con particolare enfasi sulle principali scoperte condotte dai ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra in collaborazione con i cercatori di minerali labronici.

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I soci del Gruppo Geo Mineralogico Livornese APS che hanno gentilmente contribuito all’allestimento sui minerali dei Monti Livornesi. Da sinistra: Domenico Dalena, Giovanni Bracci e Riccardo Torri.

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Escursione didattica condotta dal prof. Michele Marroni sulle sequenze sedimentarie associate ai complessi ofiolitici sulla spiaggia di Chioma, a Rosignano Marittimo (Livorno).

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Aggregato dendritico di cristalli ottaedrici distorti di rame nativo. Cava abbandonata presso il Ponte del Diavolo, valle del Rio Ardenza. Coll. A. Ghelardini, foto C. Biagioni.