Una importante ricerca che vede il DST protagonista svela "CHE TEMPO FACEVA 12.000 ANNI FA IN EUROPA?"

News del 18 dicembre 2020

CHE TEMPO FACEVA 12.000 ANNI FA IN EUROPA?

Nelle ricostruzioni delle condizioni climatiche del passato si parla quasi sempre di temperature dell’aria fornendo dati anche quantitativi. Raramente si ricostruiscono valori delle precipitazioni e quasi sempre ci si limita a valutazioni comparative del tipo “più umido, più arido”. Questa mancanza non permette una comprensione approfondita dello spostamento delle masse d’aria che trasportano l’umidità, limitando quindi le ricostruzioni della circolazione generale dell’atmosfera. Uno studio pubblicato in Science Advances fornisce la prima ricostruzione quantitativa delle precipitazioni durante lo Younger Dryas, periodo di rapido raffreddamento del clima avvenuto circa 12.000 anni fa (11.7-12.9 ka).

Un team di ricerca costituito da otto università europee (Adriano Ribolini per l’Università di Pisa-Dipartimento di Scienze della Terra) ha analizzato una grande quantità di dati paleoglaciologici, ricostruendo la forma di 120 ghiacciai dello Younger Dryas distribuiti dalla Norvegia al Marocco, includendo i Balcani e la Turchia. Sono stati ottenuti valori di precipitazioni compatibili con l’esistenza dei ghiacciai nelle corrispondenti aree geografiche e quindi derivato il modello di circolazione generale atmosferica compatibile. Ne è emerso il ruolo determinante della diversione verso sud della polar jet stream, causata dal centro di alta pressione atmosferica che era persistente sulla calotta glaciale scandinava e sull’Europa centrale.

La ricerca (leader University of Aberdeen, Brice Rea) ha previsto inizialmente la revisione di un’importante mole di dati di letteratura relativi alle avanzate glaciali datate allo Younger Dryas nella regione europea e aree limitrofe. Le date (età di esposizione alla radiazione cosmica e radiocarbonio) sono state ricalcolate secondo standard di laboratorio moderni ed omogenei. La forma di più di 120 ghiacciai è stata ricostruita grazie ad un tool di modelling glaciale appositamente realizzato nel progetto. Dati di temperatura provenienti da diversi proxy terrestri e marini sono stati utilizzati per calcolare la temperatura alla quota della linea di equilibrio dei ghiacciai ricostruiti, e da questa è stata derivata la quantità di precipitazione corrispondente tramite formulazioni empiriche. I dati puntuali ottenuti sono stati interpolati per costruire la carta delle paleoprecipitazioni in Europa nello Younger Dryas. Dal confronto con i dati attuali sono state calcolate le anomalie di precipitazione (aree di precipitazioni aumentate/diminuite rispetto all’attuale).
La ricerca è un esempio di come la visione in chiave sinottica di dati in buona parte già disponibile in letteratura, la loro rielaborazione con procedure di laboratorio e di calcolo moderne ed omogene può portare a risultati apprezzabili. Il progetto è stato finanziato dal Leverhulme Thrust.

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