PROGETTO DI RICERCA DEL DST FINANZIATO DAL MUR "BANDO FISR 2019"

S-P-HERITAGE: un progetto di ricerca per studiare le modificazioni ambientali nel passato attraverso il patrimonio culturale

La risposta delle popolazioni umane alle variazioni del livello del mare è l’oggetto del progetto di ricerca del Dipartimento di Scienze della Terra finanziato dal MUR nell’ambito del bando FISR_2019.

La risorsa costituita dal patrimonio culturale rappresenta una preziosa e non ancora sufficientemente esplorata fonte di informazioni relativamente alla reazione che le comunità umane nel passato hanno avuto in risposta alle modificazioni del loro spazio insediativo indotte dalle variazioni del livello del mare. 

L'obiettivo di questo progetto è di trarre vantaggio dalle lezioni che possiamo imparare da un sito

di eccezionale valore culturale sulle fasi climatiche calde passate, al fine di ottenere una conoscenza completa delle potenziali minacce future legate al riscaldamento globale. Per raggiungere questo obiettivo generale, saranno sviluppati una serie di obiettivi specifici con lo scopo di fornire evidenze scientifiche sull'entità e la tempistica dei passati cambiamenti del livello del mare, sulla vulnerabilità al riscaldamento globale durante gli interglaciali nel passato della biodiversità degli ecosistemi costieri e sulla risposta delle comunità umane del passato ai cambiamenti ambientali causati da importanti modificazioni della linea di costa.

In linea con quanto esprime il Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) 2015-2020, ovvero che la ricerca deve essere “un canale per il dialogo tra i popoli, prima e meglio della politica” questo progetto si svolgerà in un’area dove sono presenti alcuni dei siti più importanti della preistoria europea, lungo il confine costiero italo- francese, che recentemente è stato teatro di episodi di aspra conflittualità legati alle politiche adottate verso i flussi migratori. La valorizzazione di questi siti vuole essere anche un modo per sottolineare l’importanza delle nostre comuni radici africane.

In particolare in uno di questi siti, i Balzi Rossi, sul quale la ricerca sarà focalizzata, sono stati individuati in passato numerose grotte e ripari caratterizzati dalla presenza di sedimenti di notevole rilevanza archeologica e antropologica tra cui depositi acheuleani, tardo musteriani e proto-aurignaziani,  gravettiani ed epigravettiani accumulatisi sopra una formazione marina pertinente all'ultimo interglaciale, caratterizzati da un ricco record faunistico, ossa e manufatti, pertinenti alle culture del Pleistocene Medio e Superiore ma anche

connessi alla presenza di Homo heidelbergensis, specie umana arcaica diffusa a partire dall’Africa nel Pleistocene Medio, la cui presenza in Europa è documentata solo da sporadiche evidenze archeologiche. La parete che ospita i siti, inoltre, conserva una paleo-sequenza di linee di costa sollevate risalenti alle ultime tre/quattro fasi interglaciali.

Il progetto, che ha un carattere spiccatamente interdisciplinare, vedrà la partecipazione di ricercatori di Scienze della Terra e Civiltà e Forme del Sapere delle Università di Pisa (Marta Pappalardo, Elisabetta Starnini, Luca Ragaini e Matteo Vacchi), Milano Statale e Genova, e valorizzerà il contributo di almeno 4 giovani ricercatori specificamente reclutati.

I risultati di questo studio contribuiranno alla definizione di strategie di risposta alle presenti e future criticità ambientali fornendo chiavi di lettura del rapporto uomo-ambiente nel passato che sono essenziali per la pianificazione delle azioni di mitigazione dei rischi indotti da tali criticità.