PERMAFROST E RISORSA D’ACQUA: importante accordo di ricerca firmato dal nostro dipartimento con ARPA Piemonte

News del 20 novembre 2020

Il potenziale delle risorse idriche disponibili in corpi detritici di alta quota soggetti a condizioni di permafrost (“dimensione nascosta del serbatoio d’acqua”) ha destato un rilevante interesse scientifico in quanto potrebbe diventare una delle risorse d’acqua più importanti nel prossimo futuro in certe regioni del globo. Da valutazioni a scala planetaria è stato stimato che solo nel permafrost dei rock glacier (tipica forma legata alla presenza di permafrost) sia preservata una riserva globale di circa 83 x 109 m3 di acqua equivalente, valore non distante dai 138 x 109 m3 dei ghiacciai. Il fatto che il ghiaccio del permafrost sia schermato dalla radiazione solare dallo stato detritico superficiale rende questa risorsa d’acqua meno soggetta ai processi di fusione che affliggono i ghiacciai.

In questo contesto è stato appena siglato un importante accordo fra il DST e ARPA Piemonte per un’attività di ricerca nel campo del permafrost alpino con responsabile il prof. Adriano Ribolini che da anni si occupa di questa tematica. Il DST dovrà realizzare indagini Ground Penetrating Radar e Geoelettriche su corpi detritici alpini di alta quota in condizione di permafrost per valutare la possibile presenza (spessore e tenore) di ghiaccio interno. Questo studio, assieme ad altri di chimica delle acque e di idrologia, fa parte delle attività del progetto RESERVACQUA (Implementazione per una Rete di SERvizi per lo studio, la protezione, la Valorizzazione e la gestione sostenibile dell’ACQUA a scala regionale su un territorio frontaliero alpino, Interreg Italia-Svizzera).