Il lago di ocrida fornisce NUOVE INFORMAZIONI SUI PROCESSI EVOLUTIVI

News del 1 ottobre 2020

IL LAGO DI OCRIDA, IL PIU’ ANTICO LAGO D’EUROPA, FORNISCE NUOVE INFORMAZIONI SUI PROCESSI EVOLUTIVI, LO RIVERLA UN ARTICOLO USCITO SU SCIENCE ADVANCES. IL NOSTRO DIPARTIMENTO ANCORA IN PRIMO PIANO

Più vecchio e più stabile è un ecosistema, più lunga è la “vita” delle specie e più stabile la composizione delle specie che formano la comunità ecologica. Un gruppo internazionale di ricerca guidato da Thomas Wilke della Justus Liebig University Giessen e da Bernd Wagner dell’Università di Colonia, con la partecipazione di Gianni Zanchetta del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa ha raggiunto questo risultato dallo studio del lago di Ocrida. Il lago di Ocrida, vecchio di ca. 1.4 millioni di anni, situato al confine tra Albania e Repubblica della Macedonia del Nord, non rappresenta solo il lago più antico d’Europa, ma con il suo patrimonio di 300 specie endemiche è anche il lago con la maggior biodiversità.
Per studiare la dinamica evolutiva del lago di Ocrida, a partire dal momento della sua formazione, i ricercatori hanno combinato i dati delle ricostruzioni paleoambientali e paleoclimatiche di 568 metri di carotaggio con lo studio dei fossili di oltre 150 specie endemiche di diatomee. Questo studio integrato ha mostrato che poco dopo la formazione del lago, nuove specie si formarono dopo poche migliaia di anni. Molte di esse si estinsero molto rapidamente in un lago relativamente più piccolo e meno profondo rispetto al lago attuale.
I ricercatori spiegano questo ritrovamento con il fatto che un lago giovane di piccole dimensioni offre molte opportunità ecologiche, ma è anche particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici, alle variazioni del livello del lago e dal livello di nutrienti. Quando il lago diventa progressivamente più profondo e ampio, i processi di speciazione e di estinzione rallentano rapidamente. Il gruppo di ricercatori attribuiscono questo fatto alla progressiva diminuzione della formazione di nuove nicchie ecologiche e quindi la ricchezza di specie raggiunge il limite ecologico del lago di supportare nuove specie in concomitanza con la maggiore capacità del lago di “tamponare” i cambiamenti ambientali e climatici.

La scoperta che nella storia del lago di Ocrida, un insieme volatile di specie evolutivamente di breve durata si evolve in una comunità di specie longeve fornisce una nuova importante comprensione delle dinamiche degli ecosistemi. Lo studio, che è stato ora pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Science Advances”, avrà probabilmente un importante impatto sulla ricerca futura sulla biodiversità.
“I risultati questa ricerca hanno usufruito in particolare della dettagliata ricostruzione ambientale e cronologica alla quale hanno partecipato i ricercatori italiani di vari istituti e università” dice il prof. Zanchetta uno dei “principal Investigator” del progetto ICDP-SCOPSCO entro il quale queste ricerche si sono svolte, “d’altra parte”, prosegue Zanchetta “questo studio mette in evidenza, se mai ce ne fosse bisogno, la necessità di preservare questi siti “hot spot” di biodiversità, sia per la possibilità di studio e di comprensione che ci offrono, sia per il fondamentale ruolo che hanno nel preservare la diversità naturale”.

L'articolo si puo scaricare al Link: https://advances.sciencemag.org/content/advances/6/40/eabb2943.full.pdf