Science Advances: Slow slip source characterized by lithological and geometric heterogeneity

News del 31 marzo 2020

È di qualche giorno fa la pubblicazione su Science Advances di uno dei primi articoli sui risultati della spedizione dell'International Ocean Discovery Program a largo dell'isola nord della Nuova Zelanda, a cui ha partecipato, la prof.ssa Francesca Meneghini del nostro Dipartimento.

La spedizione oceanografica, che ha visto la nave statunitense Joides Resolution perforare e campionare per 58 giorni il margine in subduzione di Hikurangi, rappresenta il primo studio volto alla comprensione di come funzionino i cosiddetti slow slip events e quali siano le loro relazioni con gli eventi sismici catastrofici. Gli slow slip events sono simili a normali terremoti, ma anziché rilasciare energia istantaneamente con effetti catastrofici e percepibili, gli slow earthquakes, detti in italiano "terremoti silenti", sono caratterizzati da piccoli incrementi di scivolamento che rilasciano poca energia per giorni e settimane, e che si ripetono ogni anno o ogni due anni. Nonostante non rilascino energia in modo sismico, possono causare tsunami, e rappresentano quindi un pericolo per la vita dell'uomo.

In questo lavoro i ricercatori hanno mostrato che la placca che entra in subduzione è caratterizzata da una topografia molto frastagliata e da rocce e sedimenti molto diversi tra loro in composizione e caratteristiche meccaniche e fisiche. Lo studio suggerisce che la coesistenza di questi tipi di rocce con proprietà contrastanti potrebbe rappresentare un elemento che favorisce lo sviluppo dei terremoti silenti, non solo in Nuova Zelanda ma nel resto del mondo.

https://advances.sciencemag.org/content/6/13/eaay3314

Intervista al primo autore del lavoro