WGMS letter to UNFCCC - Lo stato di salute dei ghiacciai italiani

News di mercoledì 18 dicembre

Con riferimento all'assemblea dell'UNFCC (United Nations Framework Convention on Climate Change) COP 25 che si è tenuta a Madrid dal 2 al 13 dicembre 2019, considerato che i ghiacciai sono sensibili sentinelle dei cambiamenti climatici, il World Glacier Monitoring Service (WGMS; https://wgms.ch/) ha inteso sottolineare la necessità di rafforzare la cooperazione internazionale per le attività di monitoraggio dei corpi glaciali, al fine di meglio comprendere la loro risposta al cambiamento climatico in atto.

I Glaciologi intendono contribuire con solidi dati quantitativi alla previsione degli scenari futuri, non solo rispetto alle variazioni del clima ma anche con riferimento alla stima della risalita del livello del mare. Il documento fa riferimento anche alle raccomandazioni e agli impegni che il nostro Ateneo ha sottoscritto con la "Carta dell'Adamello", impegnandosi a favorire il monitoraggio e le ricerche sui ghiacciai come sensibili indicatori del clima (https://www.unibs.it/node/21091).
ll Prof. Carlo Baroni del Dipartimento di Scienze della Terra (Università di Pisa), delegato del Rettore per la firma della Carta dell'Adamello, in occasione del meeting che si è tenuto a Zurigo lo scorso agosto tra i rappresentanti nazionali del WGMS (nell'ambito delle iniziative relative al 125° anniversario dell'inizio delle attività di monitoraggio dei ghiacciai), in qualità di rappresentante del Comitato Glaciologico Italiano (CGI; http://www.glaciologia.it/en/), ha sottoscritto la lettera inviata dal WGMS all'Executive Secretary dell'UNFCC COP25, Patricia Espinosa e che è stata pubblicata di recente (5 dicembre) su Nature (Zemp M. and 38 others,2019. "Glacier monitoring tracks progress in limiting climate change". Nature, 576, p. 39; https://www.nature.com/articles/d41586-019-03700-3).

L'entità della fusione dei ghiacciai alpini in corso da alcuni decenni ormai non ha eguali negli Ultimi 10.000 anni. Il Ghiacciaio del Careser (che rappresenta il ghiacciaio più a lungo monitorato delle Alpi italiane per la valutazione del bilancio di massa) è un testimone molto significativo della drammatica entità del ritiro glaciale, che sta sensibilmente riducendo le risorse idriche in alta quota e sta creando situazioni di elevata pericolosità ambientale.