Il progetto, che ha visto la partecipazione di 12 studenti, un dottorando e un post-doc, si è svolto presso il sito archeologico tardo romano di Villa dei Vetti (Capraia e Limite sull'Arno-Firenze); l’ottimo stato di conservazione delle strutture archeologiche e la presenza di una molteplice varietà di materiali ha consentito di applicare e far sperimentare agli studenti tecniche e metodologie proprie dello scavo stratigrafico (compreso il rilievo con stazione totale e con drone), ma anche metodologie diagnostiche chimiche e spettroscopiche non distruttive, non invasive e in situ per la caratterizzazione dei materiali archeologici (quali analisi dei raggi X di fluorescenza, XRF portatile, e Raman portatile).
Grazie alla partecipazione e al supporto di docenti e ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa (Dr. Simona Raneri) e alla partecipazione del gruppo di ricerca Raman Spectroscopy Research Group dell’Università di Ghent (Belgio), sono state svolte lezioni teoriche, campagne di misura in situ e workshop sul campo per approfondire le potenzialità dell’uso della strumentazione portatile non distruttiva per analisi di tipo chimico e spettroscopico a supporto della caratterizzazione archeometrica dei materiali nel corso delle procedure di scavo.