UN ARTICOLO SCIENTIFICO SU I MOVIMENTI ASISMICI TRANSITORI (SLOW SLIP EVENTS)

Pubblicato a settembre 2019, sulla rivista Geology, un articolo sui primi risultati  della spedizione oceanografica IODP sul margine in subduzione a largo della Nuova Zelanda. Nel team internazionale di geologi strutturali anche la nostra collega Francesca Meneghini

Quali sono le evidenze di un terremoto nel record geologico? Quali tipi di processi deformativi e di rocce di faglia testimoniano uno scivolamento lento lungo un piano di faglia, o un movimento rapido di metri al secondo che può generare onde sismiche? Quali sono i processi deformativi che controllano la varietà di stili di scivolamento lungo una faglia che si osserva tra queste due velocità limite?
Scoperti solo qualche anno fa grazie allo sviluppo di reti di monitoraggio GPS, gli Slow Slip Events sono definiti come movimenti asismici transitori lungo una faglia, che possono perdurare settimane o mesi eche avvengono a velocità intermedie tra quelle tipiche dei movimenti tra placche, e quelle richieste per generare onde sismiche e terremoti. Si tratta quindi di scivolamenti lungo faglie che l’uomo non percepisce, (perché non rilasciano onde sismiche), ma che sono stati registrati in aree potenzialmente sismiche, sia prima che immediatamente dopo un grande evento sismico.
La spedizione oceanografica IODP Exp. 375, nel periodo marzo-aprile 2018, ha perforato il margine in subduzione di Hikurangi, a largo dell’isola Nord della Nuova Zelanda con lo scopo di studiare in dettaglio gli SSE, le proprietà delle rocce della placca inferiore prima di entrare in subduzione, e quelle delle rocce deformate nel prisma subito al di sopra della zona di interfaccia di placca dove sono registrati SSE superficiali. A bordo della nave statunitense Joides Resolution ha partecipato alla spedizione anche Francesca Meneghini del DST, come parte di un team internazionale di ricercatori che a vario titolo si occupano di sismologia e geologia dei terremoti.
A settembre 2019 è stato pubblicato uno dei primissimi lavori scientifici di analisi dei dati della spedizione 375, che si è concentrato sullo studio strutturale delle carote prelevate da una zona di faglia superficiale del margine Hikurangi, radicata nella zona di taglio all’interfaccia di placca che è sede sia di terremoti che di SSE. I risultati preliminari, pubblicati sulla rivista Geology, indicano come le rocce lungo il thrust siano caratterizzate da meccanismi deformativi misti fragile-duttile. Queste variazioni in stile strutturale nella faglia suggeriscono che lungo una stessa faglia si possono sperimentare velocità di scivolamento diverse nel tempo, principalmente controllate da variazioni temporali in strain rate e stress effettivo.

Il pdf del lavoro è scaricabile gratuitamente al link

 https://pubs.geoscienceworld.org/gsa/geology/article/47/9/872/572583/Mixed-deformation-styles-observed-on-a-shallow

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