1.4 milioni di storia climatica del Mediterraneo dal lago più antico di Europa ci aiutano a capire le incertezze sugli scenari climatici futuri.

News di mercoledì 4 Settembre 2019

Le proiezioni dei modelli fisico-matematici sul clima futuro della regione Mediterranea a seguito del riscaldamento globale sono caratterizzate da ampie incertezze soprattutto per quanto riguarda l’andamento delle precipitazioni, da cui dipende la disponibilità idrica di oltre 450 milioni di persone. Per meglio comprendere i possibili scenari futuri è quindi necessario indagare il clima di periodi passati per aiutarci a capire il funzionamento del sistema climatico. Lo studio dei sedimenti del lago Ohrid, il lago più antico d’Europa, è stato da sempre considerato uno scrigno ricco di informazioni preziose sull’evoluzione clima del Mediterraneo.

Un team scientifico internazionale, tra cui Giovanni Zanchetta ed Eleonora Regattieri, del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, ha pubblicato il 2 settembre sulla rivista “Nature” i risultati di una campagna di carotaggio profondo effettuata nei sedimenti di questo lago. Il lago di Ohrid si trova al confine tra Albania e Macedonia del Nord (F.Y.R.O.M) ed oltre ad essere considerato il lago più antico d'Europa è famoso per la sua eccezionale biodiversità, con oltre 300 specie animali e vegetali endemiche.

Il progetto scientifico mirava a ottenere nuove informazioni sull'età e l'origine del lago, sulla storia del clima nella regione del Mediterraneo settentrionale e sulle ragioni dell'elevato grado di endemismo e biodiversità. Il lavoro sul campo si è svolto nel 2013 ed è stata una delle campagne di maggior successo del consorzio ICDP (l'International Continental Scientific Scientific Drilling Program), cofinanziato dalla German Research Foundation (DFG), dal Ministero tedesco dell'Istruzione e della Ricerca (BMBF), dall’ Università di Colonia e altre agenzie di finanziamento internazionali, tra cui l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ed il Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano (CNR). La perforazione ha raggiunto una profondità massima di 568 m nei sedimenti sul fondo del lago, ad una profondità d'acqua di 245 m.

Ci sono voluti cinque anni per analizzare le diverse proprietà delle carote di sedimento recuperato, usando molte tecniche indipendenti volte a fornire una solida conoscenza del clima e dei cambiamenti ambientali del passato. Il team scientifico ha ora rivelato che il lago si è originato 1,36 milioni di anni fa, e che è esistito senza soluzione di continuità.

In particolare lo studio multidisciplinare effettuato sui sedimenti ha permesso al team di ricostruire con estremo dettaglio la storia climatica dalla formazione del lago. In particolare, le proprietà geochimiche e il contenuto di polline mostrano un aumento delle precipitazioni invernali nella regione durante i periodi caldi e interglaciali. Il confronto tra i dati ed i modelli climatici mostra come questo aumento sia dovuto ad un aumento della formazione di cicloni sul Mediterraneo occidentale, in particolare durante l'autunno. Tale aumento della ciclogenesi è legato, secondo questa ricerca, al riscaldamento anomalo della superficie del mare durante l’estate. Effetti simili potrebbero quindi derivare dal recente riscaldamento climatico di origine antropica, e in questo contesto, le ricerche sul lago di Ohrid possono essere utili per risolvere alcune delle incertezze presenti nel report del Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) e migliorare le proiezioni future sul cambiamento climatico.

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