I passati interglaciali sono fasi climatiche simili o più calde dell’attuale che rappresentano periodi della storia della terra il cui studio fornisce elementi per comprendere l’evoluzione del sistema climatico senza l’interferenza dell’attività umana. Il loro studio è quindi importante per stabilire entro quali limiti possiamo considerare la variabilità climatica del presente interglaciale governata solo dai forzanti naturali e quale parte e da quando è stata influenzata dall'attività antropica. D’altra parte, ogni interglaciale mostra caratteristiche peculiari che lo differenziano dagli altri e l’origine di queste diversità non è chiara.
In questo contesto è stato finanziato all’inizio dell’anno e attivo da alcune settimane il progetto “Understanding interglacial diversity”, finanziato con 457.000 AUD dall’Australian Research Council, con l’Università di Melbourne capofila di un gruppo di ricerca internazionale di diverse nazionalità che comprende anche i ricercatori G. Zanchetta e E. Regattieri tra i Partner Investigators. Il progetto ha il suo fulcro nello studio delle concrezioni di grotta dell’Antro del Corchia (Alpi Apuane), da anni oggetto di ricerche da parte di un equipe internazionale, con al centro le attività del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa promotore di questi studi.
Il giorno 5 maggio dalle ore 14:00 alle 16:00 presso l'aula F del Dipartimento di Scienze della Terra si terrà la lecture dal titolo "Geophysical prospecting for geo-environmental applications" a cura del Prof. Giorgio Cassiani (Dipartimento di Geoscienze-Università degli studi di Padova).
Anche quest’anno l' Ateneo, nell’ambito dell’"Open day della Ricerca", organizza una serie di incontri che coinvolgono alcuni dei nostri più brillanti giovani studiosi nonché personalità di spicco nell’ambito della ricerca scientifica.
L'edizione 2016 dal titolo “La bellezza della Ricerca e la Ricerca della bellezza” si svolgerà il prossimo venerdì 29 Aprile presso l'Aula Magna "Fratelli Pontecorvo" del Polo Fibonacci.
Quest’anno è stato prescelto per un’intervista Cristian Biagioni, ricercatore a tempo determinato presso il Dipartimento di Scienze della terra e vincitore di un progetto SIR.
Carlo Baroni è stato chiamato a far parte della Commissione Scientifica Nazionale per l'Antartide (CSNA). La commissione è costituita da 16 esperti nominati dal MIUR su indicazione di vari ministeri ed enti di ricerca. La nuova commissione è presieduta da Antonio Meloni (INGV), si è insediata il 1 Aprile 2016 e resterà in carica 4 anni.
Ulteriori informazioni sul sito http://www.csna.it/composizione.html
Nell'arco dell'ultimo secolo, la diffrazione a raggi X ha permesso la determinazione della struttura atomica di centinaia di migliaia di materiali. Ad oggi, una delle più importanti sfide della cristallografia consiste nella caratterizzazione di minerali e fasi sintetiche nanocristalline. La microscopia elettronica a trasmissione (TEM) e la diffrazione elettronica tomografica (EDT) possono fornire dati strutturali tridimensionali da singoli cristalli di poche decine di nanometri, permettendo così la caratterizzazione di componenti minori di miscele polifasiche anche se caratterizzati da lunghi parametri di cella e strutture altamente complesse.
Giovedi 28 aprile p.v., alle ore 14, presso l'aula C del Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa, il dott. Enrico Mugnaioli, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Siena, terrà un seminario dal titolo "Applicazioni TEM e EDT alle scienze geologiche e dei materiali tecnologici". Il seminario e' rivolto a studenti della Laurea Magistrale, dottorandi, ricercatori e docenti.
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Grazie a un finanziamento europeo di 990 mila euro ottenuto nell’ambito del programma Twinning di Horizon 2020, due antropologi, Giovanni Boschian e Damiano Marchi, e una geologa, Marta Pappalardo, dell’Università di Pisa, in collaborazione con gli archeologi e gli archeogenetisti dell’Università di Cambridge e con l’Università di Zagabria, condurranno ricerche sul patrimonio storico-culturale della regione non ancora completamente esplorata dell’Adriatico orientale, in particolare in Croazia.
Il titolo del progetto è “Mend the Gap: Smart Integration of Genetics with Sciences of the Past in Croatia. Minding and Mending the Gap”, avrà una durata triennale ed è stato considerato il primo dei 65 progetti finanziati (su un totale di 546 progetti presentati) in tutti i campi della ricerca e da tutte le parti dell’Unione Europea.
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