Il DNA antico riscrive la preistoria dell’uro

La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature e di cui fa parte Luca Pandolfi, paleontologo del DST, è stata mirata alla comprensione della storia evolutiva e genetica di uno dei più iconici mammiferi estinti del Quaternario, l’uro (Bos primigenius).

Descritto da Giulio Cesare (De Bello Gallico, 6-28) come di dimensioni di poco inferiori all’elefante, l’uro ha dominato le faune dell’Eurasia e del Nord Africa a partire da circa 650 mila anni fa, per poi subire un forte declino dalla fine del Pleistocene fino alla sua estinzione, circa 400 anni fa.
Lo studio del DNA antico e dei fossili di uro hanno permesso di ricostruire la diversità di questa specie nel corso del tempo e di comprendere i caratteri evolutivi e le dinamiche di dispersione che hanno caratterizzato le varie popolazioni. I cambiamenti climatici del Quaternario e le interazioni con l’uomo, in particolare con la domesticazione, hanno inciso in modo indelebile sul destino di questa specie.

Journal reference: The genomic natural history of the aurochs. Nature, 2024; DOI: 10.1038/s41586-024-08112-6

Cranio  Pitture rupestri di Lascaux Francia con raffigurazioni di uro. Image credit Prof Saxx CC BY SA 3