PER UNA NUOVA PRIMAVERA DELLE UNIVERSITA'

L'Università di Pisa aderisce alla manifestazione nazionale della CRUI "Per una nuova primavera delle Università" (#primaverauniversità), con iniziative programmate in tutti gli atenei italiani per lunedì 21 marzo.

Per questa giornata sono state programmate varie iniziative a livello locale.

- Ore 10: Dibattito di approfondimento in aula C del Dipartimento di Scienze della Terra sulle motivazioni della protesta e sul disagio che le università italiane vivono da diversi anni.

Attenzione: il Raduno collettivo alle Logge di Banchi, con interventi programmati di alcuni docenti, non si terrà.

- Ore 12,30-13,30: Convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio di Amministrazione, dedicata all'analisi e all'approfondimento delle ragioni della giornata di mobilitazione nazionale delle università.

La didattica sarà quindi sospesa dalle 10 alle 13.

Scarica le presentazioni e leggi il comunicato della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane cliccando su read more.

COMUNICATO CRUI

Per una nuova primavera delle Università

Il 21 marzo in ogni sede delle università italiane, statali e non statali, si terranno incontri e dibattiti pubblici per riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell’alta formazione per il futuro del Paese. Verranno discusse e raccolte idee e proposte da consegnare al Governo in un documento di sintesi unitario redatto dalla conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI).

Dal 2008 il sistema universitario italiano è soggetto a tagli lineari e progressivi delle risorse.

Una scelta politica trasversale che, in coincidenza con la drammatica crisi globale e l’adozione di una radicale riforma organizzativa, si è tradotta nella perdita di oltre 10.000 posizioni di ruolo solo tra quelle per docenti e ricercatori, ovvero tagli superiori al 13% del totale quando la media nel settore pubblico è stata ad oggi del 5%.

Ma non solo.

I tagli continui al fondo di finanziamento ordinario, l’assenza di un convinto investimento pubblico e privato nella ricerca e nell’alta formazione universitaria hanno determinato l’impossibilità di avviare nuovi percorsi di ricerca e di alta formazione, di investire in servizi e attività per gli studenti e nell’internazionalizzazione, di valorizzare il contributo della struttura tecnica e amministrativa.

Ma soprattutto hanno significato l’impossibilità di reclutare studiosi giovani e meritevoli, il congelamento delle carriere e delle opportunità di crescita professionale, una condizione retributiva che disincentiva i migliori a restare e allontana i giovani talenti e gli studiosi stranieri, l’indebolimento del già precario e fragile diritto allo studio che sta riducendo iscritti e laureati.

Ciò nonostante, il valore e la competitività scientifica delle nostre università è rimasta forte. E uniche tra le amministrazioni pubbliche le università sono finanziate sulla base dei costi standard e degli esiti delle valutazioni scientifiche.

La società e l’opinione pubblica di tutto questo sanno poco. Non esiste sufficiente consapevolezza del valore, per il Paese, delle sue Università, anche rispetto al confronto internazionale, nonché del rischio di mettere, seriamente e definitivamente, in crisi un sistema che, nonostante tutto, continua a funzionare.

Per questo occorre invertire la rotta e insieme, a partire dagli appuntamenti del 21 marzo 2016, costruire la nuova primavera della ricerca e dell’università italiana.