Seminari di Sismica - Giovedì 30 marzo, ore 14 aula C

"Sismologia Remota", Dr Simone Cesca, GFZ-Potsdam

"Interaction between seismic and aseismic fault slip: insights from the central-eastern Mediterranean Sea", Dr Gian Maria Bocchini, Università di Bochum

Dr Simone Cesca, GFZ-Potsdam, Germania
Titolo: Sismologia Remota

Abstract:
La quantità di dati sismologici é cresciuta in maniera drammatica negli ultimi decenni e dati sismici sono oggigiorno disponibili perfino per la Luna e per Marte. Nonostante questo, la Terra resta parzialmente sconosciuta da un punto di vista geofisico. Questo si deve, in primo luogo, alla distribuzione non omogenea delle stazioni sismiche sul nostro pianeta. Per ovvie ragioni, le regioni piú ricche e popolate sono monitorate da un punto di vista sismico in maniera piú accurata con un numero maggiore di sensori. La sismologia remota si occupa dei processi sismici, o sismo-vulcanici, che avvengono in regioni remote del globo, per esempio nelle regioni oceaniche e polari. A causa della loro localizzazione geografica, questi casi di studio soffrono, in generale, di dati sismici limitati, incompleti e in ogni caso non ottimali. Tuttavia, molte osservazioni recenti a una scala globale hanno dimostrato come lo studio di processi sismici in regioni remote puó permettere l’osservazione di processi sismici e sismo-vulcanici di carattere eccezionale, in tempi di osservazione relativamente brevi. Questo seminario discute alcune osservazioni recenti di sismologia remota, per esempio a Mayotte, Isole Comore, e allo Stretto di Bransfield, Antartide. Mediante questi studi si mettono in luce alcuni aspetti comuni della sismologia remota e si discute come, mediante lo sviluppo e l’uso di tecniche di analisi specifiche, sia possibile processare dati sismici e geodetici limitati per arrivare a comprendere i processi fisici responsabili di queste osservazioni.


Dr Gian Maria Bocchini, Università di Bochum, Germania

Titolo: Interaction between seismic and aseismic fault slip: insights from the central-eastern Mediterranean Sea
Abstract:
The enhancement of geodetic and seismological monitoring systems over the last two decades has led to the discovery of various types of slow, transient deformation, also known as slow earthquakes. The discovery of slow earthquakes, namely events with rupture velocities intermediate between traditional earthquakes and plate convergence rates, has revolutionized our understanding of the modes of fault stress release during the seismic cycle, and has implications for seismic hazard assessment. In fact, slow earthquakes can release accumulated stress on faults and can interact with seismic fault slip as documented in a variety of tectonic settings. Studies on how earthquakes and aseismic fault slip influence each other are limited because of the dearth of synchronous high-resolution seismological and geodetic data. Moreover, most observations leading to our current understanding of the physical processes and mechanisms underlying the generation of slow earthquakes and seismic and aseismic fault slip interaction are primarily confined to transform and convergent plate boundary fault systems along the Pacific Rim. I will present recent results on the discovery and types of slow earthquakes in the central-eastern Mediterranean Sea (i.e., Hellenic Subduction System and North Anatolian Fault) and then I will focus on the interaction between seismic and aseismic fault slip.

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