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Presentazione: Man-Environment in the region of Dhofar (Oman).Ground Penetrating Radar and Geomorphological investigations in coastal geoarchaeological contexts

Webinar:  5 novembre ore 14.30

Grazie ai fondi assegnati nell’ambito del bando di Ateneo 2019-20 “Progetti Speciali per la Didattica”, dall’8 al 18 Febbraio 2020 un gruppo di docenti e studenti dei Dipartimenti di Scienze della Terra e di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa hanno condotto una campagna di studi e ricerche nella Penisola Arabica meridionale, dove il nostro Ateneo è stato responsabile per molti anni di una missione archeologica.

Con il supporto di ricercatori italiani attivi in loco (Università Statale di Milano), delle istituzioni locali e della comunità italiana in Oman, il territorio è stato esplorato dalle oasi costiere ricche di testimonianze archeologiche, alle valli carsiche che incidono l’altopiano retrostante, dove crescono antichi alberi di Incenso, sin nel cuore del deserto sabbioso. Sono state inoltre svolte attività scientifiche per la ricostruzione dei paesaggi costieri, con particolare riguardo alle epoche preislamica e islamica, e l’individuazione tramite georadar di strutture archeologiche sepolte. Gli studenti hanno elaborato i dati raccolti e desiderano condividere il loro entusiasmo per l’esperienza vissuta illustrando i risultati del loro lavoro a quanti interessati.

Grazie ai fondi assegnati nell’ambito del bando di Ateneo 2019-20 “Progetti Speciali per la Didattica”, dall’8 al 18 Febbraio 2020 un gruppo di docenti e studenti dei Dipartimenti di Scienze della Terra e di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa hanno condotto una campagna di studi e ricerche nella Penisola Arabica meridionale, dove il nostro Ateneo è stato responsabile per molti anni di una missione archeologica. Con il supporto di ricercatori italiani attivi in loco (Università Statale di Milano), delle istituzioni locali e della comunità italiana in Oman, il territorio è stato esplorato dalle oasi costiere ricche di testimonianze archeologiche, alle valli carsiche che incidono l’altopiano retrostante, dove crescono antichi alberi di Incenso, sin nel cuore del deserto sabbioso. Sono state inoltre svolte attività scientifiche per la ricostruzione dei paesaggi costieri, con particolare riguardo alle epoche preislamica e islamica, e l’individuazione tramite georadar di strutture archeologiche sepolte. Gli studenti hanno elaborato i dati raccolti e desiderano condividere il loro entusiasmo per l’esperienza vissuta illustrando i risultati del loro lavoro a quanti interessati.

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