Print this page

Ore deposits from the southern Alpi Apuane: a 300 million years-long fascinating tale

Giovedì 17 maggio, alle ore 14, Aula C del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa si terrà un ciclo di seminari dal titolo:

"Ore deposits from the southern Alpi Apuane: a 300 million years-long fascinating tale"

volti ad illustrare alcuni dei risultati conseguiti nell'ambito del progetto SIR2014 "THALMIGEN – Thallium: Mineralogy, Geochemistry, and Environmental Hazards".

Programma:

Ore 14.00
Diego Pieruccioni – "The Fornovolasco metarhyolite": a Permian magmatic event in the basement of the Alpi Apuane
Il seminario mira a presentare i risultati dello studio geologico-strutturale, petrografico e geochimico dei corpi di metarioliti affioranti nelle Alpi Apuane meridionali. Vengono inoltre illustrati i dati geocronologici raccolti su queste rocce e ne viene enfatizzato l'importante significato per una migliore conoscenza dell'evoluzione del basamento della microplacca Adria e per la genesi dei depositi minerari ospitati nelle sequenze paleozoiche delle Alpi Apuane.

Ore 14.30
Simone Vezzoni - Buca della Vena mine: polyphase deformation of an orebody in the world-class thallium-ore district of the Alpi Apuane
Il seminario illustra i risultati del rilevamento geologico-strutturale della mineralizzazione a ossidi di ferro, barite e pirite coltivata in passato nella miniera di Buca della Vena (Alpi Apuane meridionali). Lo studio evidenzia il ruolo della deformazione polifasica alpina nel determinare l'attuale geometria dei corpi mineralizzati. Vengono inoltre discussi i possibili volumi di rocce mineralizzate a pirite, barite ed ossidi di ferro presenti nel distretto minerario delle Alpi Apuane che si configura come uno dei principali depositi di tallio al mondo.

Ore 15.00
Luke L. George – Trace element distributions and partitioning trends in base metal sulfide ores, and the evolution of pyrite from the southern Alpi Apuane
Il seminario descrive l'utilizzo della tecnica LA-ICP-MS al fine di determinare concentrazione e distribuzione degli elementi in traccia nei depositi idrotermali di metalli di base. Tali dati consentono di investigare le relazioni genetiche e le condizioni chimico-fisiche di cristallizzazione dei solfuri presenti in tali depositi. Questa tecnica, applicata anche ai depositi a pirite delle Alpi Apuane meridionali, consente di migliorare la descrizione della loro evoluzione tessiturale e geochimica.